Mocktail significa “cocktail finto”. In italiano suona come “cocktail da moccioso”.
In una società in cui cresce costantemente l’attenzione verso il benessere ed il vivere sano, anche le azioni più “cool” come bere un cocktail alla moda possono avvenire strizzando l’occhio alla salute. Ed ecco che entrano in gioco i mocktail. Nata negli Stati Uniti, questa parola deriva dall’unione della parola mock, che in inglese significa inganno e la parola cocktail.
La moda di creare mocktail è nata a Manhattan diversi anni fa, per poi arrivare a Londra ed in Italia in tempi più recenti.
Tra le motivazioni per sceglierlo c’è la componente calorica: l’alcol apporta all’organismo circa 7 kcal per ogni grammo, quindi più di 1 g di carboidrati o di proteine che ne forniscono 4 kcal. Sapendo che le calorie di un cocktail sono la somma di quelle derivanti dall’alcol ma anche dagli altri ingredienti come zucchero, sciroppi o succhi, è evidente che per i cultori della linea, sorseggiare un mojito o una pina colada non è un’azione che può avvenire “a cuor leggero”.
E per chi ha scelto di non assumere alcol per ragioni religiose, etiche o salutistiche, i mocktail sono l’alternativa ricercata e raffinata nei momenti conviviali degli “happy hour”.
Infine, si tratta di una scelta che sottolinea uno stile di vita trendy, soprattutto per l’immagine positiva legata all’assenza di alcol.
Come si fanno?
Il termine quindi vuole indicare un drink che sembra alcolico per motivi estetici e di gusto, ma che può essere invece bevuto da astemi o da chi non vuole assumere alcol in quel momento.
I mocktail sono miscelazioni originali e prive di alcol frutto dell'estro e della creatività del bartender, tipicamente ottenute sostituendo la parte alcolica con ginger ale, limonate o semplicemente acqua frizzante o acqua di cocco. In questi drink sono sapientemente utilizzati estratti, succhi, tinture e bitter fatti in casa con distillati di pregio. Ma c’è di più: i mocktail puntano ad essere addirittura salutari grazie alle varianti detox, energizzanti o dimagranti, utilizzando quindi super food. La frutta è la protagonista indiscussa di queste preparazione: al primo posto ci sono gli agrumi, poi l’ananas ed a seguire i mirtilli ed il melograno. Tra le verdure ed erbe inserite nel mixer ci sono sedano, carote, menta e basilico; il tocco in più, inoltre, può essere dato da semi di chia, curcuma e zenzero.
Tra i primi drink analcolici della storia c’è lo Shirley Temple, inventato all'hotel Royal Hawaien di Waikiki in onore della giovane attrice Shirley Temple, bambina prodigio degli anni Trenta, è stato ripreso e reinterpretato da tutti i barman del mondo. Anche se il concetto di mocktail va oltre, lo Shirley Temple, i cui ingredienti ufficiali sono granatina, ginger ale, ghiaccio e ciliegia al maraschino può essere considerato il nonno dei mocktail… forse!
UN MOCKTAIL DI STAGIONE
Mettendo tutti gli ingredienti nello shaker con ghiaccio ed agitando per 10 secondi, si ottiene questo drink analcolico ricco di vitamina C.
La nascita dell'International Bartenders Association e dei suoi ricettari!
Il Daiquiri non ha un'origine, bensì tre. Ma una cosa è certa: il premio Nobel per la Letteratura Ernest Hemingway non poteva farne a meno.