Datemi una lettera e vi darò la bollicina giusta per le feste. Non scherziamo, l’alfabeto delle bollicine è una cosa seria, magari la prossima volta potremmo organizzare qualche cosa in diretta e dare i numeri, ops volevo dire le lettere, per creare l’alfabeto delle bollicine. ùUna mini guida di consigli per brindare durante le feste. Vini conosciuti, altri meno, per darvi qualche consiglio utile per pasteggiare e brindare alla grande.In questo alfabeto c’è tanto Champagne, perché quando parliamo di bollicine la scelta va spesso in quella zona di Francia che ci affascina, ma non solo, abbiamo anche una buona rappresentazione dell’Italia, dalla Franciacorta al Trento Doc, oltre a delle chicche dal mondo da scoprire, tra Cava, Sud Africa e Israele. Trovate la lettera con la bollicina che fa per voi.
A – APOLLONIS Di norma il Pinot Meunier è considerato un vitigno da assemblaggio nelle grandi cuvèe. Non nel caso di Apolonnis, che su questa tipologia ci ha costruito la sua storia. Vini verticali che emozionano, è musica per i sensi, perché a Festigny, nel cuore della Vallèe de la Marne, dal 2010 tutte le bottiglie che maturano nelle cantine Apollonis sono cullate dal suono dei grandi compositori, mentre dal 2012 la musica viene suonata nei vigneti per stimolare la naturale resistenza delle viti. Assaggio consigliato Champagne Authentic Meunier Blanc de Noirs Brut, Pinot Meunier in purezza.
B – BRUNO PAILLARD Un grande nome dello champagne Bruno Paillard, balzato agli onori della cronaca del 2018 per due episodi. Le dimissioni da presidente della Commission protection de l’Appellation, un’uscita dal Comité du Champagne, per difendere la purezza della denominazione dall’attacco di derive oltreoceano. L’altra notizia l’uscita di un gran prodotto, il “Dosage : Zéro”. 50% Pinot Meunier, 25% Pinot Noir, 25% Chardonnay. Vini base dell’annata 2013, sosta sui lieviti di 3 anni, dégorgement nel 2018 con un zéro dosage. Un mix eccezionale.
C – CANARD-DUCHENE Tante le ricorrenze speciali in questo 2018, nel cuore della Montagne de Reims Canard-Duchêne ha festeggiato 150 anni di storia. Una maison ubicata al di fuori della città, in mezzo alle colline viticole, al centro della Montagne de Reims a Ludes, villaggio perfetto trait d’union dei terreni più prestigiosi che simbolizza l’eccellenza del Pinot nero in seno ai vigneti della Champagne. Scelta su Charles VII – La Grande Cuvé, uvaggio Pinot Noir 80% Pinot Meunier 20%, dove poter sentire tutta la tipicità di un marchio storico, radicato nei vigneti e profondamente rispettoso dell’ambiente circostante.
D – DE SOUSA Una maison diventata subito emblema per gli champagnisti. Champagne De Sousa siamo ad Avize, nel cuore della Côte des Blancs. Il nome della maison prende origine dal portoghese Manuel De Sousa, tornato in Francia dopo la prima Guerra Mondiale e stabilitosi ad Avize dopo aver combattuto al fianco degli alleati. Da segnalare la cuvée Mycorhize, solo 1.212 bottiglie, simbolo del rispetto della filosofia al naturale di Eik de Sousa che mette la biodinamica al servizio di uno champagne dalla grazie assoluta.
E – EQUIPE 5 Un marchio storico di grande valore nato nel lontano 1964 grazie a cinque enologi trentini che decisero di unire la propria passione e le proprie competenze in ambito spumantistico per realizzare questa bollicina metodo classico millesimata tra le più famose del panorama nazionale, target enoteche e ristoranti gourmet. Chardonnay 80%, Pinot nero 20%, un vino con cui avranno brindato a Soave per i 120 anni della Cantina di Soave e per il prestigioso riconoscimento come cantina dell’anno secondo l’IWSC, l’International Wine&Spirit Competition.
F – FREREJAN FRÈRES Uno Champagne che fa subito fratellanza, condivisione. Anche perché molto probabilmente vi potrà capitare di degustarlo in un cocktail bar alla moda, visto che la distribuzione in Italia è affidata a Compagnia dei Caraibi, specializzato in spirits e champagne di alta gamma. Hanno puntato su questa maison, Frerejean Frères, prodotto dai fratelli Frerejean-Tattinger usando solo uve Premier Cru provenienti dalla Côte des Blancs, una delle zone più importanti dello champagne, una vera meraviglia.
G – GAVI Sulle colline piemontesi di Gavi c’è tutto quello che gli amanti del vino possono desiderare. Una denominazione che fa della versatilità la sua arma vincente, che ha raggiunto la maturità dei vent’anni nel 2018. Stanno crescendo con la produzione delle bollicine, una tendenza alla spumantizzazione con numeri in crescita. “Gavi” o “Cortese di Gavi” Riserva Spumante metodo classico, cosi recita l’art.1 della Docg, invecchiamento minimo due anni, di cui una permanenza sui lieviti di almeno 18 mesi. Varie le aziende sul territorio che si applicano, vi indirizziamo al Gavi Spumante Pas Dosé della cantina La Chiara, rigorosamente metodo classico, ci piace l’abbinamento con i ravioli del plin, un must della zona.
H – HATON Una storia famigliare quella della maison Haton & Filles, passione e rispetto per la tradizione champenoise, un savoir faire unico trasmesso da padre a figlio da cinque generazioni. Grande importanza della qualità dei terroir e delle etichette di champagne a Damery nel cuore della Vallèe de la Marne. Nel carrello della spesa carta bianca per la Cuvée Carte Blanche, la bottiglia più rappresentativa della Maison, lo Champagne ideale per tutti i momenti e per tutte le ricorrenze, piacevolezza e bevibilità.
I – IL FALCHETTO Al momento del dolce non bisogna temere se abbiamo al fresco un alleato come il Moscato d’Asti. La cantina Il Falchetto dei fratelli Forno opera nel comune di Santo Stefano Belbo, zone che hanno fatto la storia della spumantistica italiana. Dicono da quelle parti che ai bambini invece della gazzosa da bere diano il Moscato, allora se volete tornare bambini lasciatevi versare un Moscato D’Asti Canelli Ciombo Docg. Naso di susina e pesca nettarina, in bocca freschezza disarmante.
J – JUVE’ & CAMPS Parliamo di Cava, del più grande tra i piccoli produttori della denominazione spumantistica spagnola che da Penèdes inonda di bollicine Barcellona, la Catalogna e molti paesi nel mondo grazie a una politica di export fatta di prezzi concorrenziali. Il Cava che ci piace è quello di Juvé & Camps, una storia centenaria, quattro generazioni di viticoltori con rispetto della terra con un giusto tempo di affinamento sui lieviti, per esprimere le sue potenzialità in abbinamento anche a tutto pasto. Delle etichette della cantina andate sul Cava Gran Reserva Brut Nature la Siberia, 100% Pinot Noir.
K – KRONE Continua il viaggio nella spumantistica mondiale, perché oltre alle consuete regioni le bollicine trovano il loro spazio anche alle latitudini del South Africa. La storica fattoria Twee Jonge Gezellen di Tulbagh è la casa di “Krone”, una collezione di famosi Méthode Cap Classiques sudafricani vintage, realizzati con uve coltivate e raccolte durante la notte in questo particolare terroir. Metodo di spumantizzazione cap classique, tradotto metodo classico, con uvaggi internazionali 50% Chardonnay e 50% Pinot Nero. K richiama anche il noto parco Kruger potrebbe essere un’esperienza degustare il Borealis Brut Millesimato nel bel mezzo di un safari.
L – LOUIS ROEDERER CRISTAL Come si fa a non citare la strepitosa annata 2008 in champagne? Alcuni hanno parlato di annata del secolo, altri di 100/100. Quello che è certo che il Cristal 2008 è un vino senza paragoni, infinito.Con il 2008 è la prima volta che la Maison Champagne Louis Roederer presenta una cuvée dopo dieci anni. Attesa è stata ampiamente ripagata con i prestigiosi riconoscimenti ottenuti. Vino totemico, emblema della Maison Louis Roederer, la cuvée Cristal riunisce alcuni Grand Cru della Montagna di Reims, della Vallèe de la Marne e della Côte des Blancs, in regime quasi al 100% biodinamico, uvaggio per il 60% da Pinot Nero e il 40% da Chardonnay, il 20% dei vini svolge la malolattica e sono vinificati in legno. Il sogno di una notte di mezza estate, passata a degustare Cristal in abbinamento a crostacei per i festeggiamenti dei 90 anni di Sagna, lo storico importatore torinese chissà se avrà ancora bottiglie disponibili per il periodo di Natale viste le richieste arrivate in massa da tutta Italia. Champagne pairing experience assolutamente da ripetere.
M – MARGUET Con Champagne Marguet pensiamo al concetto di micro-vinificazioni, di singoli appezzamenti che regalano champagne straordinari, vigne vecchie ad Ambonnay. Li abbiamo assaggiati a Modena Champagne Experience in una batteria formidabile di undici campioni. Ma non pensate che siano grandi produttori, il fatto che lavorano talmente di fino sulla singola vigna che escono queste chicche da poche migliaia di pezzi, una più buona dell’altra.
N – NATURE Il trend da qualche anno ormai è quello dei Nature, ovvero degli spumanti con dosaggi bassissimi, praticamente a zero, al naturale. Tante le etichette di casa nostra che stanno virando questa tipologia, in Franciacorta da segnalare il 61’ Nature Berlucchi 2011, che ha fatto incetta di premi. Uve Chardonnay 70% e Pinot Nero 30%, tutte provenienti della stessa annata e da vigneti di proprietà, affinamento sui lieviti almeno 5 anni, senza aggiunta di sciroppo di dosaggio. Così come nel ‘61 aprivano la strada della spumantizzazione in Franciacorta, oggi Berlucchi insieme ad altre cantine sta aprendo sempre di più la strada dei dosaggi bassissimi.
O – ORBAN A caccia di giovani talenti vigneron. Francis Orban risponde bene all’indentikit. Millesimo 1980, giovane récoltant manipulant che dopo gli studi di viticoltura ed enologia nel 1999, decide di produrre il proprio brand di Champagne nel 2007. Alle spalle una famiglia con un cognome noto, quattro generazioni di esperienza nel villaggio di Leuvrigny, dove il giovane Orban conduce 7,5 ettari di vigneti. Produzione annuale di circa 60.000 bottiglie, di cui l’80% vendute in Francia e il restante 20% all’estero, in Italia grazie al talent scout di champagne Pietro Pellegrini.
P – PALTRINIERI Piria, il nome del Lambrusco di Sorbara Frizzante Secco doc della cantina Paltrinieri. Siamo a Sorbara, in una delle patrie del Lambrusco. Tre giorni di macerazione a contatto con le bucce, la fermentazione prosegue e la presa di spuma avviene in autoclave secondo il metodo Charmat. Fragrante, giovane e delicato, perfetto per accompagnare un secondo di carne per sgrassare la bocca.
Q – QUOR LA MONTINA Questo vino viene dal Quor. Hanno rovistato tra i cassetti di casa a Villa Baiana, sede della Tenuta La Montina ed è saltato fuori questo Quor. Prendendo in prestito le parole di nonno Fior, il capostipite della famiglia Bozza, alla sua amata, un atto d’amore come lo è questa bollicina. Un prodotto davvero interessante, un Franciacorta che non ha paura di invecchiare. 2910 sono i giorni a riposare sui lieviti, nel buio della cantina, sotto gli occhi attenti e vigili dei cantinieri. Da beatificazione.
R – ROSE’ GIULIO FERRARI Se anche uno dei migliori vini spumanti italiani diventa Rosé, significa che davvero anche in casa nostra hanno capito le potenzialità di un vino sicuramente non facile da fare. Il mito cambia colore, Giulio Ferrari Riserva diventa Rosé.Una bollicina importante, sicuramente una delle uscite del 2018 che hanno fatto parlare molto, posizionando ancora una volta la famiglia Lunelli al top, in grado di anticipare e seguire le tendenze, ma sempre con il proprio stile, destinata a cambiare gli equilibri nella fascia delle bottiglie di qualità degli spumanti. Non tanto in termini quantitativi, visto che parliamo di 5.000 bottiglie andate a ruba, con un packaging elegante in un raffinato cofanetto, target alta ristorazione ed enoteche più importanti, ma sotto il profilo qualitativo è destinato a diventare un benchmark delle bollicine italiane (e non solo) Rosé, la prima annata è la vendemmia 2006, mondiale.
S – SANTUS Tra i Satèn di Franciacorta menzione speciale per Santus. Freschezza e limpidezza, perfetta armonia tra dolcezza e varietà di sapori, che lo caratterizzano ad ogni sorso. Uvaggio in purezza Chardonnay al 100%, raccolte tardiva rispetto alla normale vendemmia, per dar struttura e complessità. Colore giallo intenso, caratterizzato da grande morbidezza ed eleganza, per i palati più sofisticati, con gradevoli sapori agrumati e di frutto bianco.
T – TRENEL Il motto della cantina è “Bene fecit id quod bene amat”, ovvero facciamo bene solo quello che conosciamo bene. La Borgogna non è solo grandi rossi, ci sono anche i Crémant. Bollicine in grado di iniziare una serata, ma anche di reggere un abbinamento a tutto pasto, piatti di pesce, carni bianche e formaggi stagionati. Il Crémant de Bourgogne di Trénel è un metodo classico prodotto utilizzando esclusivamente Chardonnay proveniente da vigne di circa 25 anni, situate nella Côte Chalonnaise. Il terreno argilloso-calcareo della Côte Chalonnaise, unito al clima più caldo rispetto al resto della Borgogna, rendendo il vino più corposo e cremoso rispetto ad altri Crémant de Bourgogne prodotti nella zona di Auxerre. Dopo la fermentazione in bottiglia il vino viene affinato sui lieviti per 36 mesi, il triplo in più rispetto al disciplinare. Trenel una Maison che è stata inserita come un pezzo da novanta nel catalogo vino da urlo lanciato da Ghilardi Selezioni. Da provare.
U – ULYSSE COLLIN Un allievo del grande Selosse, nel 2003 Olivier Collin si mette in proprio e riprende da un négociant alcune vigne precedentemente coltivate dalla famiglia Collin. Nel 2004 le prime 5500 bottiglie di un solo millesimo, anche se non riportato in etichetta, proveniente da un’unica parcella, Les Pierrières. Niente diserbanti, il suolo è magro, età delle vigne è di 35 anni, queste le caratteristiche del Les Pièrrières Blanc de Blancs Extra-Brut, 100% Chardonnay vinificato in legno.
Y – YARDEN Un vino kosher, autorizzato dai rabbini e quindi bevibili anche da ebrei ortodossi, che arriva dalle alture del Golan settentrionale, nella piccola città di Katzrin, insediamento israeliano. Suoli basaltici, risalenti a circa 800.000 anni fa, clima fresco, ci troviamo sopra i 1.000 mt sul livello del mare. Il suolo vulcanico e ricco di basalto ed il clima relativamente temperato per la vicinanza al Monte Hermon sono ideali per la coltura della vite. 100% Chardonnay, una bollicina elegante con note minerali e una leggera tostatura.
V – VALENTINO Il Valentino Brut Riserva Elena ha compiuto i suoi primi 40 anni. Uno spumante nato dalle eccellenze delle Langhe e dalla volontà della famiglia Migliorini di produrre un metodo classico millesimato in un territorio di grandi rossi. Dal 1978 un continuo miglioramento fino a raggiungere oggi un affinamento di 48 mesi sui lieviti. Negli anni la gamma degli spumanti prodotti si è allargata: nel 1989 arriva Valentino Brut Zero Riserva, Blanc de blancs 100% Chardonnay e nel 2003 la versione Rosè sempre del Brut Zero. Nel 2016 è il turno del Brut Cuvèe Door 185th: un vino speciale che nasce da un’idea di Rodolfo e dell’amico musicista e compositore Ezio Bosso. Note musicali pervadono la cantina in una commistione di suono ed emozione. Un’esperienza unica, un vino che affina in ascolto di una sinfonia del vino.
Z – ZANOTELLI Tante le esperienze di spumantistica in Trentino. La famiglia Zanotelli coltiva i vigneti di proprietà in Valle di Cembra, culla della viticoltura trentina, con uno spirito volto a conservare e trasmettere il patrimonio agricolo culturale del territorio. Trento doc Forneri nasce dalla selezione di sole uve Chardonnay, scelte in base alla loro specifica collocazione geografica in termini di esposizione, altitudine e caratteristiche del terreno.
Salute!!!
Asciutto, amaricante, erbaceo.
L'origine della coppetta è naturalmente incerto. Proprio come ogni bella storia del mondo dei cocktail.
La birra comincia a incuriosire, ecco un elenco di varie tipologie!