La leggenda del no. 7 sulla bottiglia del Jack Daniel ha molte versioni: c’è chi dice che il titolare di questo whiskey avesse 7 fidanzate, oppure che il modo in cui scriveva la “J” somigliasse ad un 7…
Alcuni dicono che aveva scelto il numero 7 semplicemente in quanto fortunato. Solo Mr. Jack conosce il vero motivo e comunque sia andata, lo ringraziamo che abbia creato il Jack Daniel’s così come ha fatto.
Jasper Newton Daniel (detto Jack) lavorava in una distilleria gia’ all’età di 13 anni, dopo molti anni riuscì a creare una sua distilleria a Lynchburg (Tennessee).
Il suo modo di creare whiskey era del tutto innovativo rispetto agli altri; la sua distilleria bruciava legno d’acero disposto a strati, questo una volta diventato carbone veniva usato per filtrare il distillato creato goccia a goccia da 3 metri di altezza dove era posta la pila del carbone,tale tecnica viene chiamata “Charcoal Mellowing” e conferisce al Jack sapori piu’ gradevoli e venature rossastre; questo rendeva il Jack non piu’ un semplice bourbon ma un whiskey particolare, un “Tennesse”, come riporta l’etichetta.
L’etichetta riporta ulteriormente la scritta “Sour mash” ossia, alla bollitura della farina di grano, si aggiunge un miscuglio acido proveniente da una fermentazione anteriore, la miscela nuova costituita è detta “Birra”.A questo punto inizia la fase dell’invecchiamento nelle botti.
Le botti sono costruite direttamente dall’azienda Jack Daniel’s, solo botti di rovere bianco, vengono montate a listelle , assemblate e fatte carbonizzare all’interno per neutralizzare gli zuccheri naturali presenti nel legno e che poi daranno quel colore ambrato.La maturazione non è affidata al tempo , ma ai maestri distillatori che decidono quando è pronto.
Quindi il no. 7 non sta ad indicare gli anni d’invecchiamento… è solo un segreto ormai diventato leggenda come la bottiglia del Tennessee più famosa al mondo!
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